COSI' E' (SE VI PARE)
Tratta da “LA SIGNORA FROLA E IL SIGNOR PONZA SUO GENERO”, una novella famosa scritta nel 1915, la commedia fu rappresentata per la prima volta a Milano, al Teatro Olimpia, dalla Compagnia MELATO – BETRONE, il 18 giugno 1917.
Il 1917 è un anno decisivo per il teatro di Pirandello, che entra in una seconda fase del suo sviluppo, quella che comprende le sue opere maggiori e più note – dai Sei personaggi in cerca d’autore al Giuoco delle parti, da Vestire gli ignudi all’Enrico IV – e che ruota intorno al problema fondamentale dei rapporti con la realtà, o più precisamente del conflitto tra apparenza e realtà.
A Valdana arriva il signor Ponza con la moglie e la suocera. Quest’ultima però vive da sola; anzi sembra non possa comunicare con la figlia se non attraverso bigliettini calati in un paniere. Le supposizioni e i pettegolezzi dei curiosi intorno allo strano rapporto si moltiplicano anche perché la signora Frola evita ogni contatto con i vicini.
Il consigliere Agazzi, superiore del signor Ponza, quasi costretto dalla moglie e dalla figlia, induce la signora Frola a far loro visita, e la donna racconta una strana e penosa vicenda: tutti i familiari suoi e del genero sono morti in un terremoto; quanto al signor Ponza, preso da un amore violento ed esclusivo, impedisce persino a lei, la madre, di avvicinarsi alla moglie. Ma ecco che appena ella esce, entra il signor Ponza ad avvertire che la signora Frola è pazza. La povera donna ritiene che la figlia sia viva, mentre è morta da quattro anni, e lui, con l’aiuto generoso della seconda moglie, è ricorso allo stratagemma della gelosia per evitarle un dolore troppo grande. Uscito il signor Ponza, rientra però la signora Frola, che smentisce il genero dando una nuova versione dei fatti.
Le contraddittorie rivelazioni non fanno che accrescere l’eccitazione dei curiosi i quali, dopo aver fatto eseguire – ma senza alcun risultato – accurate indagini anagrafiche, ricorrono a un confronto diretto fra i due. E quando nemmeno attraverso questo riescono a far luce sul mistero, spingono la loro spietata curiosità fino a convocare la signora Ponza.
Costei appare, simbolicamente coperta di veli, e a chi la interroga risponde: “La verità? E’ solo questa: che io sono sì la figlia della signora Frola – e la seconda moglie del signor Ponza – sì, e per me nessuna! Nessuna! Per me, io sono colei che mi si crede”.
L'ALLESTIMENTO
Nella terrazza di casa Agazzi si volge la vicenda; è estate, fa caldo, gli interpreti ostentano abiti chiari in contrapposizione con quelli scuri dei due protagonisti. Il testo,inizialmente leggero e discorsivo, man mano si fa più coinvolgente per lo spettatore che rimane preso dalla vicenda e dalla pirandelliana curiosità.