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Carlo Goldoni


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IL BURBERO BENEFICO

Nello splendore della serenissima repubblica di Venezia si afferma una borghesia ricca e vivace, che Goldoni sa cogliere nei suoi caratteri bizzarri, mettendone bonariamente alla berlina gli eccessi e le svenevolezze.

Scritto in francese nel 1771 ( Le bourru bienfaisant ), presenta personaggi dai caratteri duplici: il burbero del titolo, che sotto la scorza ruvida rivela un cuore d’oro; il nipote scapestrato che si indebita per la sua esagerata generosità; la nipotina prediletta, timida e inesperta che, però, ha sufficiente presenza di spirito da evitare il convento e sposare chi desidera e non il partito destinatole dallo zio. E via via tutti gli altri personaggi mostrano sfaccettature complesse in cui si riflettono, con garbata ironia e raffinato realismo, la vita quotidiana e le problematiche dell’opulenta società veneziana.

L'ALLESTIMENTO

Il gruppo attorno al quale si è formata la Compagnia ha origini lontane: figli d’arte da numerose generazioni, eredi di quel mondo di attori girovaghi ( che ha contraddistinto la matrice teatrale italiana fino a una cinquantina d’anni fa), la Compagnia può vantare più di un secolo di tradizione familiare nel teatro.

Da più di trent’anni il nucleo attuale dedica la sua attività alla messa in scena di testi tra i più significativi nella storia del teatro, partendo dagli autori classici dell’ antichità fino ai maggiori drammaturghi del Novecento.

La scelta di presentare allestimenti rigorosi, lontani dalla tentazione di mo-dernizzare le opere, ha incontrato nel tempo il favore del pubblico amante del buon teatro.

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